Hoax alert delays Shoukri funeral

THE funeral has been held of loyalist Ihab Shoukri, despite a hoax security alert.
The 34-year-old was found dead in a house in the Rathcoole estate in Newtownabbey on Saturday night.


Among mourners was younger brother, Andre, who is currently serving a jail term at Maghaberry prison. He had been granted compassionate leave to attend the funeral.

Police confirmed the alert on the Oldpark Road in north Belfast, near the church where Mr Shoukri’s funeral service was due to take place.

A police spokeswoman said Army technical officers had been tasked to inspect a suspicious object, which had subsequently been declared a hoax.

It is reported the notorious loyalist died from a drugs overdose, although it is believed the former UDA leader was susceptible to epileptic fits.

His death has not been treated as suspicious.

Shoukri was jailed for 15 months in June for his part in a UDA show of strength in a bar, but was released earlier this year.

The funeral took place in Holy Trinity Parish Church, Ballysillan, and interment followed in Carnmoney Cemetery.

source : Belfast News Letter

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Il ragazzo della foto è andato in vacanza con i suoi amici in Sundarbans!

E’ UN FALSO SOLO UN FOTOMONTAGGIO E’ UNA BUFALA CLAMOROSA

Il ragazzo della foto è andato in vacanza con i suoi amici in Sundarbans!
Ha chiesto che gli venisse scattata una foto ! Quando è scattato il flash lui è entrato in coma!Due giorni dopo è morto di infarto!
Quando gli amicihanno visto quella foto si sono spaventati a morte!Uno dopo l’altro sono poi finiti in manicomio perchè hanno giurato che in quel momento anche
loro erano lì. Sfortunatamente questa foto è stata poi mandata in tutto il mondo.Molti l’hanno vista e l’hanno mandata ad altri. Altri non l’hanno più inoltrata e sono successe molte disgrazie! Un ufficiale della marina
ha mandato la foto a 13 scienziati ed è stato subito promosso. Un direttore ha riso e cancellato la foto: pochi giorni dopo morì in un incidente stradale. Non
essere scemo e aspetta a vedere cosa succede, ma non cancellarla assolutamente altrimenti il tuo futuro è già
segnato.invia qst mex a 13 persone a cui vuoi tanto bene e nn vuoi ke capiti qualcosa di brutto! fa attenzione!! buona fortuna…

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colorante E 330 (glutammato monosodico) cioè E 621

Franco ci chiede un parere su colorante E 330 (glutammato monosodico) ..

Per prima cosa il gluttamato monosodico ha come sigla E 621

acido citrico è E 330 ed è un acidificante mentre l’E 621 è una sostanza eccitante

l’acido citrico non è nocivo, mentre l’E621 se usato in quantità massiccie può essere pericoloso, comunque la filiera della commercializzazione tiene presente questi limiti, è raro trovare un prodotto che superi i limiti consentiti dalla legge.

L’ E 621 è una sostanza eccitante del sistema nervoso.Se usata in quantità eccessiva, può provocare sintomi definiti come “sindrome del ristorante cinese”(questo tipo di cucina ne fà abbondante uso), che consistono in irritabilità, cefalea, insonnia.

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il pesce pangasio velenoso pericoloso bufala

Allerta pesce pangasio pesce pericolosissimo, molti dicono che abbia uno scarso valore nutrizionale, un contenuto di acqua elevato, Contiene E45, presenta una concentrazione elevata di sodio, ha una scarsa quota proteica, è ricco di acidi grassi saturi e provoca malattie cardiovascolari, è sconsigliato dai nutrizionisti e dulcis in fundo è pieno di inquinanti ed è pericoloso il suo consumo !

Cerchiamo di fare un pò di luce su questa intricata faccenda !

Allora il pangasio,  normalmente è importato attraverso i canali legali e viene sottoposto ai controlli ufficiali da parte degli U.V.A.C. (ufficio Veterinari Adempimenti Comunitari) e del P.I.F. (Posto Ispezione Frontaliero) del Ministero della salute .

L’Inran (Istituto Nazionale per la Ricerca su Alimenti e Nutrizione) ha effettuato un ampio monitoraggio sugli aspetti alimentari di filetti di pangasio sotto c’è un articolo…

In poche parole le analisi effettuate dall’INRAN per quanto riguarda la sicurezza d’uso, sia livelli di mercurio che quelli di pesticidi organoclorurati e policloribifenili (PcB) riscontrati nei campioni fino ad ora esaminati erano molto bassi. Quindi le affermazioni trovate su internet mi sembrano prive di dati oggettivi .

Vi lascio alla lettura di numerosi articoli secondo me il pangasio non è nocivo, può essere consumato affidandomi a cosa dice il ministero dell’agricoltura, e l’ASL della regione Emilia Romagna

ARTICOLI NEGATIVI

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200810articoli/37728girata.asp

Insipido, poco nutriente, economico: il pangasio invade i ristoranti aziendali
ANTONELLA MARIOTTI TORINO
Ma ‘sto pangasio che roba è? L’avete già mangiato?». Nei forum su Internet è un tormentone di domande? Da dove viene il pesce che da qualche mese viene servito in molte mense aziendali e che ha invaso i discount, forte di un prezzo stracciato: meno di dieci euro al chilo. «Negli Usa ci invidiano i nostri sistemi di controllo e noi facciamo entrare un pesce così?». Il presidente dell’Associazione nazionale piscicoltori, Pierantonio Salvador è sulle barricate contro quei filetti bianchi candidi che nei supermercati hanno un prezzo fin troppo invitante: meno di dieci euro al chilo, per un parente stretto del pesce gatto. E quella cifra fa crollare le vendite di trote bianche e salmonate, o altri pesci di acquacoltura salata, come le orate.

Tanta veemenza solo per la solita concorrenza dei prodotti dell’Est? «Macché, questo è un problema di salute. Gli allevamenti di pangasio sono per la maggior parte nel delta del Mekong, un fiume che attraversa diversi paesi asiatici che scaricano nelle sue acque. Non dico che sia avvelenato, ma di sicuro la qualità non è certificata come quella dei nostri pesci». Il Mekong dall’altopiano del Tibet attraversa la provincia cinese dello Yunnan, il Myanmar, la Thailandia, il Laos, la Cambogia e il Vietnam, gli scarichi industriali sono più di 200. Il Wwf internazionale ha già da tempo lanciato l’allarme sulle condizioni del fiume e sulla presenza di antibiotici nelle acque dove viene allevato il pangasio . «E questo pesce ce lo troviamo spacciato per sogliola – tuona Salvador – abbiamo le foto, ci sono truffe in corso in diverse rivendite e ristoranti. Spesso non ha l’etichetta regolamentare, perchè forse la gente non lo comprerebbe. E’ tra gli alimenti che alla Ue dà “l’allerta rapida”, per la zona dalla quale proviene, con troppi pochi controlli. Ma non sarebbe meglio mangiare una delle nostre trote, allevate in Italia che sappiamo cosa mangiano?» .

Questo è un altro punto dolente che spiega Antonio Trincanato, direttore dell’Api: «Le farine usate da noi negli allevamenti arrivano dal Perù e sono molto care, per questo i nostri pesci costano di più. Ma il pangasio cosa mangia? Dicono si cibi di scarti di lavorazione del riso, ma qualcuno sospetta che vengano riciclati anche gli avanzi di lavorazione dello steso pesce». Insomma un pesce «cannibale» suo malgrado. Tricanato è l’esperto delle cifre dell’invasione: il prezzo all’importazione 1,8 dollari al chilo, 1,3 milioni di tonnellate ogni anno nella Ue passando dall’Olanda. «Dobbiamo pretendere più controlli – chiude Salvador – Questo pesce finisce nei piatti delle mense scolastiche dei nostri bambini». E in quelle delle grandi aziende, dove i menù riportano «pangasio al forno», o «pangasio impanato». E tutti, impiegati e fattorini a chiedersi: «Ma che cos’è ‘sto pangasio?».

ARTICOLI POSITIVI

Articolo tratto dal ministero dell’agricoltura

http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/pesca_e_acquacoltura/pescato/produzione/inran_il_pangasio_specie_ittica_emergente
Inran, il pangasio specie ittica emergente filetti di pangasio 20.10.08 di Elena Orban *

Il suo consumo è in costante aumento, grande protagonista della ristorazione collettiva per il basso costo, la praticità e versatilità in cucina. E’ allevato in Vietnam, nel bacino del Mekong. L’Inran ha effettuato un ampio monitoraggio sugli aspetti chimico-nutrizionali di questo pesce. Rispetto alle specie di acquacoltura nazionale ha un valore alimentare inferiore

Il pangasio (Pangasius hypophtalmus) ha conquistato prepotentemente il mercato, soppiantando addirittura il persico africano (Lates niloticus), altra specie ittica emergente sui nostri mercati, creando competizione con le specie di acquacoltura nazionale. Russia ed Unione Europea, al 2006, costituivano i due terzi delle esportazioni vietnamite di questa specie ( Fao Globefish 2006; Fao Globefish 2005), in Italia il suo consumo è in costante aumento (Ismea 2006) ed é divenuto uno dei pesci protagonisti della ristorazione collettiva (mense scolastiche, aziendali, ..) per il suo basso costo, la sua praticità e versatilità in cucina.
Il Pangasio, pesce di acqua dolce della Famiglia dei pesci gatto, allevato in Vietnam, soprattutto nel bacino del fiume Mekong, viene commercializzato, presso i mercati ed i supermercati della Grande distribuzione, in filetti privi di spine, di peso variabile (120-250 grammi) decongelati o congelati e glassati, venduti sfusi o in buste da 1 Kg (contenenti filetti della stessa pezzatura) spesso trattati con l’aggiunta di E 451, cioè sodio o potassio tripolifosfato, dichiarato in etichetta, allo scopo di trattenere l’acqua soprattutto all’atto dello scongelamento.
Nell’ambito della sua attività di studio sulla qualità alimentare delle specie ittiche, l’Inran, ha effettuato un ampio monitoraggio sugli aspetti alimentari di filetti di Pangasio, venduti decongelati al banco del fresco o congelati, presso differenti supermercati della grande distribuzione e negozi di prodotti congelati e surgelati.
I risultati relativi alla composizione chimico-nutrizionale hanno mostrato un tenore in acqua elevato (80-85 g/100 g), un contenuto in proteine (13-15/100 g.)leggermente inferiore alla maggior parte delle specie ittiche consumate, un modesto contenuto in grassi (1.1-3.0 g/100 g) e un tenore in sodio variabile e piuttosto elevato dovuto forse al sodio tripolifosfato (E 451) aggiunto in fase di trasformazione allo scopo di aumentare la ritenzione idrica delle proteine e migliorare la qualità e consistenza. I livelli di magnesio sono risultati invece inferiori a quelli di altre specie ittiche.
La frazione lipidica è caratterizzata da una composizione in acidi grassi nella quale predominano gli acidi grassi saturi saturi (41.1-47.8% degli acidi grassi totali) che, se consumati in eccesso, sono correlati con le malattie cardiovascolari, mentre i polinsaturi della serie n-3 (o omega 3) sono contenuti in quantità minima ( 2.6-6.7% degli acidi grassi totali). Quest’ultimo aspetto è di estrema rilevanza in quanto il consumo di pesce è importante proprio per l’apporto di acidi grassi n-3. Per tale ragione infatti anche il menù delle mense scolatiche ed aziendali prevede 2 volte a settimana un piatto di pesce. Il Pangasio, rispetto alle specie di acquacoltura nazionale e alla maggior parte delle specie ittiche tradizionalmente consumate, ha un valore alimentare inferiore.
Il pangasio ha carni bianche o rosa chiaro, scarso sapore, a volte di fango a seconda della provenienza, assenza di “odore di pesce”. Alla cottura i filetti conservano una consistenza soda.
Al consumatore non esperto è difficile riconoscere i suoi filetti quando alcune volte viene spacciato al commercio come filetto di merluzzo o di gallinella.
Per quanto riguarda la sicurezza d’uso, sia livelli di mercurio che quelli di pesticidi organoclorurati e policloribifenili (PcB) riscontrati nei campioni fino ad ora esaminati erano molto bassi.

*Dirigente di ricerca Inran (Area prodotti ittici)

articolo tratto dal sito dell’ASL dell’emilia Romagna

http://www.saluter.it/wcm/saluter/news/ausl_pr/pescepangasio.htm

Pesce pangasio: nulla osta al suo utilizzo nelle mense scolastiche

Ha un valore nutrizionale inferiore rispetto alle specie ittiche nazionali. Nessuna comunicazione di non conformità all’uso è pervenuta ai servizi dell’AUSL

(18/11/2008) – < Azienda Usl Parma > – Il pesce pangasio può rientrare tra le possibili scelte di prodotti ittici utilizzati nelle mense scolastiche e, più in generale, della ristorazione collettiva, anche se le sue caratteristiche nutrizionali non sono ottimali – in particolare per l’elevata percentuale di grassi saturi a discapito degli acidi grassi omega-3.

Ad oggi, attraverso il Sistema Rapido d’Allerta, non sono pervenute ai servizi dell’AUSL comunicazioni in merito a non conformità riscontrate su questa tipologia di prodotto alimentare.

In sintesi è utile ribadire il concetto per cui la specie ittica in questione, importata attraverso i canali legali, viene sottoposta ai controlli ufficiali da parte degli U.V.A.C. (ufficio Veterinari Adempimenti Comunitari) e del P.I.F. (Posto Ispezione Frontaliero) del Ministero della salute e quindi è regolarmente commercializzata sul territorio nazionale.

Breve scheda del pesce pangasio.

Il pangasio è un pesce d’acqua dolce, allevato in Vietnam, nel delta del Mekong. Questi pesci vengono spinti in bacini chiusi o in canali dove avviene l’acquacoltura in gabbie galleggianti all’interno delle quali vengono alimentati con resti di vegetali, invertebrati ed altri pesci, in quanto hanno una dieta onnivora.

In Italia è legalmente importato ed il suo consumo è in costante aumento (Ismea 2006) commercializzato presso mercati e supermercati della grossa distribuzione è diventato, specialmente per il suo basso costo, il pesce protagonista della ristorazione collettiva.

Riporto testualmente da uno studio effettuato dalla Dr.ssa Elena Orban ricercatrice dell’Inran – Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

“L’Inran ha effettuato un ampio monitoraggio sugli aspetti alimentari di filetti di pangasio venduti decongelati al banco del fresco o congelati presso differenti supermercati della grande distribuzione e presso negozi di prodotti congelati e surgelati. I risultati relativi alla composizione chimico-nutrizionale hanno mostrato un tenore in acqua elevato (80-85 g/100 g), un contenuto in proteine (13-15/100 g.) leggermente inferiore alla maggior parte delle specie ittiche consumate, un modesto contenuto in grassi (1.1-3.0 g/100 g) e un tenore in sodio variabile e piuttosto elevato dovuto forse al sodio tripolifosfato (E 451) aggiunto in fase di trasformazione allo scopo di aumentare la ritenzione idrica delle proteine e migliorare la qualità e consistenza. I livelli di magnesio sono risultati invece inferiori a quelli di altre specie ittiche.

La frazione lipidica è caratterizzata da una composizione in acidi grassi nella quale predominano gli acidi grassi saturi (41.1-47.8% degli acidi grassi totali) che, se consumati in eccesso, sono correlati con le malattie cardiovascolari, mentre i polinsaturi della serie n-3 (o omega 3) sono contenuti in quantità minima ( 2.6-6.7% degli acidi grassi totali).

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Do not accept a friend request from a CHRISTOPHER BUTTERFIELD he is a hacker

Ok, un nuovo messaggio è arrivato dicendo di fermare uno pseudo hacker..

State tanquilli è solo un hoax divertente, nessuno danneggerà il tuo pc, e in ogni modo un vero Hacker è etico rispetta le persone e non distruggerà mai il tuo pc, secondo me è l’ennesima mail di un pezzo di Lamer che vuole terrorizzare la gente…

Cancellate questa mail è solo spam… si tratta di un falso allarme…

segue in basso testo in in inglese ..

ok, a  new msn messenger request  claims to stop a pseudo hacker..

Stay quite, this is only a funny hoax nobody can damage your pc and in other things a true Hacker is etical and not destroy your pc… in my opinion this is another Lamer…

You can delete safely this mail !

Ok people. This whole “Do not accept a friend request from a CHRISTOPHER BUTTERFIELD he is a hacker. Tell everyone on your list because if somebody on your list adds him u get him on your list too and he’ll figure out ur computer’s ID and address, so copy and paste this message to everyone even if u don’t care for them cause if he hacks their email he hacks your mail too!
FORWARD ONTO ALL UR FRIENDS!!!!!”

Please don’t propagate it.

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L’unguento Miracoloso

Un grazie ad Ubaldo per questa storia

C’era una volta una giovane mamma, che viveva con il suo bambino in una casa sulle colline.
Un giorno stava cullando il suo piccolo e gli stava preparando il latte, quando sentì bussare.
Alla porta c’era una splendida dama con un bimbo piccolo in braccio anche lei.
– Sono in viaggio da tanto tempo – disse la donna – prepara qualcosa da mangiare per me e il mio bambino! –
La mamma capì che quella dama era una fata, e per questo motivo la trattò con tutti gli onori.
Alla fine del pranzo, la dama disse:
– Voglio darti una ricompensa: con questo unguento che ti dono, potrai far guarire persone ed animali e diventare ricca. –
Per diverso tempo la mamma umana poté usufruire dei suoi poteri: ma molta gente del villaggio vicino cominciò ad essere gelosa verso di lei e a tramare contro lei e il suo bambino.
La mamma chiese l’aiuto della fata, che le portò via l’unguento:
– Purtroppo la tua gente non può apprezzare un simile dono! –
La mamma ritornò una donna normale ma lei e suo figlio non dimenticarono mai l’amicizia che li legava al mondo delle fate e ad ogni luna piena si ricordarono sempre di lasciare fuori dalla casa cibo e latte per i loro amici del Popolo Fatato.

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Tam Lin

Asako ci segnala questa storiella

C’era una volta la figlia di un nobile, che si chiamava Janet. Janet aveva un carattere molto avventuroso, ed un giorno decise di uscire per andare ad esplorare una foresta cupa che si trovava vicino a casa sua. Girovagò a lungo, finché in una radura vide delle splendide rose selvatiche e pensò di coglierle per fare un regalo a sua madre e alle sue sorelle che non amavano andare in giro come lei. Aveva appena colto una rosa, quando venne fuori dalla terra un giovane cavaliere, che le disse: Come osi cogliere quelle rose? Janet gli rispose: Volevo fare un regalo a mia madre e alle mie sorelle! Allora il cavaliere rispose: In realtà, anche se devo vegliare su questa foresta, a te regalerei qualsiasi cosa. Janet gli chiese allora il suo nome e lui rispose: Mi chiamo Tam Lin! Janet ebbe paura, perché sapeva che apparteneva al popolo degli elfi. Ma Tam Lin le raccontò la sua storia.
Io sono umano come te. Tanti anni fa, ero in questi boschi con mio zio quando fui rapito dalla Regina degli Elfi: mi sentii di colpo stanco, mi addormentai e al mio risveglio mi trovavo nel regno degli Elfi. Da allora di giorno devo fare la guardia a questa foresta, e di notte devo tornare nel regno, dove sono prigioniero della Regina. Vorrei tanto che qualcuno mi aiutasse a vincere quest’incantesimo!
Janet gli rispose: Vorrei aiutarti, c’è un modo per farlo? Tam Lin allora le disse: Stanotte è Halloween: il popolo degli Elfi cavalca sulla Terra. Tu vai al crocevia prima di questa foresta ed aspettami passare. Poi aggrappati a me, e qualsiasi cosa succeda non mi lasciare!
Janet aspettò la cavalcata degli Elfi al crocevia e quando vide Tam Lin apparire, gli si buttò addosso e lo strinse a sé. Di colpo Tam Lin diventò una piccolissima lucertola, poi un serpente spaventoso, poi una barra di ferro arroventato, ma niente: Janet non lo lasciava andare. Allora la Regina degli Elfi capì che aveva perso.
Tam Lin rimase con Janet, la sposò e vissero per sempre felici e contenti, vicini a quella foresta magica che li aveva fatti incontrare.

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Rosellina e Ledaccia

Cristina ci segnala questa storiella

C’era una volta un re che era rimasto vedovo con l’unica figlia, che si chiamava Rosellina. Poco tempo dopo si risposò con una donna che aveva un’unica figlia di nome Leda, ma che era così antipatica da essere soprannominata da tutti Ledaccia. In breve tempo Rosellina dovette cominciare a fare tutti i lavori più ingrati. Un giorno fu mandato nella foresta a prendere una scure che era stata dimenticata. C’erano tre colombe nella foresta, a cui Rosellina offrì del pane che aveva nella borsa.
Le tre colombe allora dissero: Voglio che sia bella il doppio che è! Voglio che i suoi capelli si trasformino in fili d’oro! E voglio che ogni volta che ride le escano delle perle dalla bocca! Rosellina tornò a casa e suscitò la gelosia della matrigna che mandò invece Ledaccia nel bosco. Ma Ledaccia cacciò via le tre colombe, che allora dissero: Voglio che diventi ancora più brutta! Voglio che i suoi capelli diventino un nido di spine! Voglio che ogni volta che ride esca dalla sua bocca un rospo.
Ledaccia riarrivò a casa e dopo che sua madre vide cosa le era successo, il suo odio per la figliastra aumentò. La fece imbarcare su una barchetta e la lasciò ai flutti. Rosellina naufragò su una spiaggia su cui trovò un cervo, un pino ed un usignolo, che diventarono i suoi unici amici. Per diverso tempo visse con loro, fin quando non passò di lì un principe, che si innamorò di lei e volle portarla al palazzo. Rosellina accettò a patto di portarsi dietro i suoi tre amici.
La notizia del suo prossimo matrimonio giunse alla sua vecchia casa. La matrigna e Ledaccia riuscirono a farsi ammettere in sua presenza e le buttarono addosso una camicia che la trasformò in un’oca d’oro. Allora l’usignolo e il cervo andarono da una maga che disse loro che far ritornare Rosellina normale dovevano cospargerla con gli aghi di pino.
Il principe era molto infelice per la perdita della sua fidanzata: ma un giorno sentì un usignolo che cantava fuori dalla sua finestra e un cervo che batteva. Gli aprì e loro entrarono ed andarono nella cucina, dove era nascosta l’oca d’oro, e la cosparsero degli aghi che avevano tenuto nelle zampe e nelle corna. La principessa ridiventò normale, sposò il principe e visse felice e contenta con lui ed i suoi amici della natura.

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Il bambino d’oro e il bambino d’argento

Elisa ci manda questa storiella

Niame, il più potente fra i maghi del cielo, viveva in una fattoria posata sopra un bellissimo tappeto di nuvole. Un giorno decise di prendere moglie e invitò a presentarsi le quattro fanciulle più belle della sua tribù. Poi domandò a ciascuna:
– Che cosa faresti, per me, se io ti sposassi?
La prima, che si chiamava Acoco, dichiarò:
– Spazzerei la fattoria e governerei la tua casa.
E la seconda:
– Cucinerei ogni giorno per te le pietanze migliori.
E la terza:
– Filerei montagne di cotone e andrei tutti i giorni ad attingere l’acqua.
E la quarta:
– Io, Niame, ti darei un figlio tutto d’oro.
Naturalmente Niame scelse l’ultima e ordinò di preparare la cerimonia per le nozze. Acoco fu molto contrariata per la scelta fatta da Niame; si rodeva di invidia e di gelosia. Seppe tuttavia nascondere molto bene i propri sentimenti e riuscì a rimanere presso la giovane regina come dama di compagnia.
I due sposi vivevamo felicemente e avevano già preparato la culla in attesa del bambino tutto d’oro, quando Niame dovette partire, per visitare una sua grande fattoria. Proprio durante la sua assenza, alla regina nacquero due gemelli: uno tutto d’oro, l’altro tutto d’argento. La perfida Acoco, non appena li vide, prese i due bambini, li chiuse in un cestello e fuggi con essi in mezzo al bosco; poi nascose il cestello nel tronco vuoto di un albero. Nella culla al posto dei bambini, mise due orribili ranocchi. Quando Niame fu di ritorno, Acoco gli corse incontro:
– Affrettati, Niame! – gridò. – Vieni in casa a vedere i tuoi figli!
Niame si affrettò, ma quando vide nella culla le due brutte bestie, rimase male. Comandò che i ranocchi fossero uccisi e la regina esiliata proprio ai confini del regno, in una capanna solitaria.
Intanto il destino volle che un cacciatore passasse vicino all’albero morto dove stava nascosto il cestello con i due bambini dentro. L’uomo scorse un luccichio e si avvicinò.
– Che cosa è questo ?- si chiese.
– Siamo figli di Niame – risposero i bambini.
Il cacciatore raccolse il cesto, lo aprì, e restò ammirato davanti alla bellezza dei due piccoli. Era poverissimo, ma li portò a casa sua e li allevò con amore, senza rivelare a nessuno dove li avesse trovati.
I due bambini crescevano buoni, obbedienti e abili in tutte le cose. Quando il cacciatore aveva bisogno di denaro, raccoglieva la polvere d’oro e d’argento che cadeva di continuo dai loro corpi e andava in città a comperare quando gli era necessario. A poco a poco divenne un uomo molto ricco, e sostituì la misera capanna con un ampia fattoria.
Un giorno il cacciatore venne per caso a sapere che i due bambini erano figli del re e allora, sebbene a malincuore, decise di riportarli al padre. Giunti alla fattoria di Niame, il cacciatore chiamò il re fuori dal recinto e gli disse:
– Vieni a vedere quali esercizi sa fare questo ragazzo d’argento!
Niame uscì e restò ammirato dell’abilità straordinaria del giovane. Intanto il ragazzo d’oro aveva cominciato a cantare in modo meraviglioso e cantando narrava la propria storia: la promessa della mamma, la perfidia di Acoco e la bontà del cacciatore che li aveva allevati e amati come figli.
Niame stupito e commosso abbracciò i figli, fece richiamare la regina dall’esilio e ordinò alle schiave di pettinarla e rivestirla di abiti regali. Poi andò da Acoco, la trasformò in una gallina e la scaraventò sulla terra. Infine lodò molto il buon cacciatore e lo rimandò a casa carico di regali.
Ancora oggi i due figli di Niame vanno a fare il bagno nel grande fiume che scendeva a cascata sulla terra; allora un po’ della loro polvere d’oro e argento arriva fino a noi e quelli che la trovano diventano molto ricchi.

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Congratulazioni,Mondo BancoPosta premia il suo account con un bonus di fedelta pari a 151.00 Euro

ennesimo tentativo subdolo phishing ai danni di Poste Italiane
bisogna cestinare immediatamente !

“CONGRATULAZIONI”

Gentile Cliente,
BancoPosta premia il suo account con un bonus di fedelta.
Per ricevere il bonus ? necesario accedere ai servizi online entro 48 ore dalla ricezione di questa e-mail .
Importo bonus vinto: 150,00
Commissioni: 1,00
Importo totale: 151,00
Accedi ai servizi online per accreditare il bonus fedelta»
Poste Italiane garantisce il corretto trattamento dei dati personali degli utenti ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 30 giugno 2003 n. 196 ‘Codice in materia di protezione dei dati personali’.
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Pubblicato in Phishing e Truffe | Contrassegnato , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Congratulazioni,Mondo BancoPosta premia il suo account con un bonus di fedelta pari a 151.00 Euro