Tam Lin

Asako ci segnala questa storiella

C’era una volta la figlia di un nobile, che si chiamava Janet. Janet aveva un carattere molto avventuroso, ed un giorno decise di uscire per andare ad esplorare una foresta cupa che si trovava vicino a casa sua. Girovagò a lungo, finché in una radura vide delle splendide rose selvatiche e pensò di coglierle per fare un regalo a sua madre e alle sue sorelle che non amavano andare in giro come lei. Aveva appena colto una rosa, quando venne fuori dalla terra un giovane cavaliere, che le disse: Come osi cogliere quelle rose? Janet gli rispose: Volevo fare un regalo a mia madre e alle mie sorelle! Allora il cavaliere rispose: In realtà, anche se devo vegliare su questa foresta, a te regalerei qualsiasi cosa. Janet gli chiese allora il suo nome e lui rispose: Mi chiamo Tam Lin! Janet ebbe paura, perché sapeva che apparteneva al popolo degli elfi. Ma Tam Lin le raccontò la sua storia.
Io sono umano come te. Tanti anni fa, ero in questi boschi con mio zio quando fui rapito dalla Regina degli Elfi: mi sentii di colpo stanco, mi addormentai e al mio risveglio mi trovavo nel regno degli Elfi. Da allora di giorno devo fare la guardia a questa foresta, e di notte devo tornare nel regno, dove sono prigioniero della Regina. Vorrei tanto che qualcuno mi aiutasse a vincere quest’incantesimo!
Janet gli rispose: Vorrei aiutarti, c’è un modo per farlo? Tam Lin allora le disse: Stanotte è Halloween: il popolo degli Elfi cavalca sulla Terra. Tu vai al crocevia prima di questa foresta ed aspettami passare. Poi aggrappati a me, e qualsiasi cosa succeda non mi lasciare!
Janet aspettò la cavalcata degli Elfi al crocevia e quando vide Tam Lin apparire, gli si buttò addosso e lo strinse a sé. Di colpo Tam Lin diventò una piccolissima lucertola, poi un serpente spaventoso, poi una barra di ferro arroventato, ma niente: Janet non lo lasciava andare. Allora la Regina degli Elfi capì che aveva perso.
Tam Lin rimase con Janet, la sposò e vissero per sempre felici e contenti, vicini a quella foresta magica che li aveva fatti incontrare.

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