La bufala del chupacabra

Non serve essere appassionati di Voyager e Mistero per aver sentito parlare del chupacabra. Dalla sua comparsa nel 1995, la popolarità di questo moderno mostro è cresciuta tanto da collocarlo sul podio delle creature misteriose più note al pubblico, assieme a Nessie e al Bigfoot.

Ma come è nato il mito del chupacabra? La risposta è meno scontata di quanto potrebbe sembrare in apparenza. Un conto è infatti liquidare tutto ciò che è molto, ma molto, improbabile come una bufala, un altro è provare a esaminare il fenomeno con le lenti dello scetticismo scientifico e solo successivamente trarre le conclusioni.

L’unica persona al mondo che si è occupata del chupacabra usando questo rigoroso metodo, esaminando tutte le segnalazioni a partire dal 1995 in avanti, è lo scettico Benjamin Radford, e nel 2011 ha raccontato la sua avventura nel libro Tracking the chupacabraThe Vampire Beast in Fact, Fiction, and Folklore.

Le origini

El chupacabra nasce nell’isola di Puerto Rico. Una volta colonia americana, ora l’arcipelago in cui si trova costituisce un territorio associato agli Usa (Commonwealth), di cui adotta la moneta e altri regolamenti, senza però essere (ancora) un vero e proprio Stato della federazione. Nel marzo del 1995 cominciarono ad diffondersi strane voci: capre e altri animali da cortile venivano trovati morti e, apparentemente, dissanguati. Alla creatura responsabile degli attacchi venne dato il nome di “chupacabra” (succhia-capre). La prima descrizione dell’orribile bestia, e la più dettagliata, arrivò a settembre 1995. Verso metà agosto Madelyne Tolentino, casalinga della città di Canovanas, vide per la prima volta uno strano bipede con sottili arti anteriori e posteriori, dotato di grandi occhi rossi, privo di naso e orecchie, e con una cresta di spine sulla schiena. La sua storia cominciò a circolare, e grazie al pronto intervento del locale gruppo di ufologi, in settembre era pronto un vero e proprio identikit che, assieme alla storia, si diffuse capillarmente in tutta l’isola, finendo persino sulla prima pagina di uno dei quattro giornali di Puerto Rico, El Nuevo Dia.

Da quel momento gli avvistamenti successivi cominciarono, stranamente, a uniformarsi a questa dettagliatissima descrizione.

chupacabra (foto: Pubblico Dominio via Wikimedia Commons)

chupacabra (foto: Pubblico Dominio via Wikimedia Commons)

 Il chupacabra in Usa
Dopo Puerto Rico, cominciarono a circolare storie sul mitico animale in diverse parti dell’America Latina, fino a giungere anche in diversi stati americani caratterizzati da un’importante percentuale ispanica. In Texas cominciarono addirittura a spuntare delle carcasse del vampiro. Con la migrazione però, il chupacabra aveva anche cambiato forma: ora l’aspetto era quello di quadrupede glabro, o quasi, con diverse caratteristiche in comune con i cani e altri carnivori. L’unica caratteristica che rimaneva in comune con il chupacabra portoricano erano le vittime dissanguate che si diceva lasciasse dietro.

Per un qualunque esperto di fauna quelle carcasse non avevano nulla di strano: si trattava indubbiamente di canidi e, in un caso, di un procione. Tutti questi animali erano stati resi irriconoscibili ai profani dalla scabbia, una malattia causata da un acaro che, a uno stadio molto avanzato, può far perdere agli animali quasi tutti i loro peli corporei.

Tra gli individui raziocinanti (o privi di interessi economici: alcuni dei proprietari delle carcasse hanno costruito un piccolo businnes intorno al ritrovamento) l’esame del dna dei reperti e le dichiarazioni degli specialisti hanno di fatto messo fine alle speculazioni sui chupacabra americani: si trattava di normali animali il cui aspetto bizzarro poteva ingannare un allevatore, ma non certo un esperto di fauna selvatica.

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Soluzione del mistero

Cosa aveva dissanguato, allora, tutti gli animali? E come si spiega la strana creatura di Porto Rico? Per rispondere Radford doveva tornare alle origini del mito, e in particolare all’avvistamento che ha definito lo standard del chupacabra.

L’unico modo per stabilire che un animale è stato dissanguato, in tutto o in parte, è un’autopsia condotta da un esperto. Qualunque altra deduzione amatoriale, cioè l’assenza di sangue sul luogo dell’uccisione o anche l’incisione dei tessuti, non ha alcun valore. Un animale selvatico può infatti uccidere decine di animali da cortile senza lasciare dietro di sé uno spettacolo tarantiniano, perché la morte è per lo più dovuta a shock o trauma interno. Se poi, dopo diverse ore, si provasse a incidere le carni di una capra in un punto qualunque, sarebbe facile trovare tessuti esangui, ma solo perché il sangue, per gravità, si è raccolto nelle parti più basse del cadavere.

Ebbene, in nessun caso, né a Porto Rico, né altrove, nei (rarissimi) casi in cui sono state eseguite appropiate autopsie sulle presunte vittime del chupacabra, è stato riscontrato il dissanguamento. Se togliamo quindi il fondamentale particolare della mancanza di sangue dai corpi, la descrizione della scena del crimine è indistinguibile da quella di un attacco da parte un animale selvatico. E i credenti non possono pretendere di appellarsi all’esperienza degli allevatori, poiché allevare animali da reddito non rende automaticamente esperti in predazione. Radford, per esempio, sottolinea come il modo di cacciare dei coyote (una delle specie scambiate per chupacabra) può addirittura variare da individuo a individuo, ed è difficile che un allevatore possa conoscere di prima mano tutta la gamma.

Bisogna anche considerare che nel 1995 sull’isola di Porto Rico c’era un giornale in particolare che aveva preso a cuore la causa del chupacabra: si trattava del quotidiano El Vocero, un tabloid scandalistico che potremmo paragonare al nostro Cronaca Vera (o alla geniale parodia Trascendentale). Questo è il media che ha decretato la natura vampiresca della creatura, ed è più che lecito sospettare che abbia calcato la mano, riportando ogni razzia di un pollaio come un mistero insolubile.

Per quanto riguarda le fattezze del mostro, quanto è attendibile Madelyne Tolentino? Non occorre essere in malafede per sbagliarsi, e si può creare una bufala anche essendo genuinamente convinti che sia la verità. Non si tratta di pazzia o ignoranza, ma di un processo noto in psicologia come confabulazione. Eventi mai accaduti possono installarsi nelle nostre menti e diventare indistinguibili dai ricordi reali, che a loro volta sono continuamente rielaborati dalla nostra mente.

La tesi di Radford è che la creatura vista dalla Tolentino sia stata in realtà ispirata dal film di fantascienza Species (1995). Nella pellicola gli scienziati del Seti captano una trasmissione extraterrestre che contiene le istruzioni per mescolare dna alieno e dna umano. Nasce una creatura, battezzata Sil, e naturalmente ci si rende presto conto della sua natura letale.

Le sequenze iniziali del film sono proprio ambientate a Puerto Rico, perché qui si trova, infatti, il celebre radiotelescopio di Arecibo che nel 1974 ha inviato nello spazio un segnale diretto agli extraterrestri, ed è a questo che, nella finzione cinematografica, gli alieni hanno risposto con le istruzioni per creare la letale Sil.

Le caratteristiche principali dell’ibrido umano-alieno, nato dal genio di H. R. Giger (lo stesso di Alien) sono sorprendentemente simili a quelle del chupacabra di Tolentino, e anche la descrizione del modo di muoversi combacia.

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La Tolentino, nel 1996, aveva anche raccontato di aver visto il film nelle settimane precedenti all’avvistamento e si diceva stupita di quanto il chupacabra somigliasse e Sil. La somiglianza è, se vogliamo, ancor più profonda se consideriamo come una delle più popolari teorie sulle origini del chupacabra, nonché proprio quella abbracciata dalla casalinga, fosse proprio quella di un esperimento di los americanos sfuggito al controllo.

Non è nemmeno la prima volta che Hollywood riesce a trasportare un mostro nella realtà, per esempio è successa la stessa cosa con Nessie: la familiare immagine di un animale col lungo collo che emerge dalle acque è stata ispirata da una scena all’interno del film King Kong (1933), e solo da lì in avanti le descrizioni dei testimoni hanno cominciato a convergere su una forma comune. In altre parole, le persone non solo tendono a vedere quello che sperano o temono di vedere, ma anche a obbedire alle norme sociali e riportare quello che gli altri si aspettano di sentire.

Come nella favola I vestiti nuovi dell’imperatore di Andersen, ci vuole uno scettico che ogni tanto gridi “Il re è nudo!“.

Articolo scritto da Stefano Dalla Casa su Wired

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L’uovo sul parabrezza per rubare l’auto: la bufala da sfatare

Circola la notizia assurda che se vi lanciano un uovo sul parabrezza dovete tirare dritto senza accendere i tergicristalli. Niente di più pericoloso

 

9723-anteprima-uova-autoCi vuole davvero poco affinché una frottola da bar diventi una colossale bufala rimbalzata da blog e forum. Stavolta ne abbiamo beccata una che mette in discussione le più astute strategie dei ladri per rapinare o rubare un’auto in corsa: l’uovo lanciato sul parabrezza. Visto che la bufala colossale può tradursi in un serio pericolo per la sicurezza di guida vogliamo sfatare un altro stupido mito.

L’UOVO MAGICO USATO DAI LADRI – Le automobiliste veterane dei fornelli hanno sicuramente riso leggendo della pratica di lanciare un uovo sul parabrezza per obbligare il conducente accecato a fermarsi. La parte esilarante quanto fantascientifica sta nel sostenere che l’uovo sia l’ultima trovata dei ladri perché innescherebbe una reazione chimico-fisica contro il vetro dell’auto. Fin qui ci sarebbe solo da rimproverare chi ci crede per non aver prestato attenzione durante le lezioni di scienze, ma il tormentone dell’uovo rischia di diventare un fenomeno seriamente pericoloso per la sicurezza di chi guida. Secondo il messaggio di allerta, se un uovo colpisce il parabrezza non bisogna attivare i tergicristallo e tantomeno fermarsi perché rischiereste di finire nella rete dei rapinatori, come sarebbe già successo a moltissime vittime.

A TUTTO C’E’ UNA SPIEGAZIONE CORRETTA – “Il contenuto dell’uovo e l’acqua (del lavavetri, ndr) mescolandosi formano una sostanza vischiosa come il latte che ti impedisce di vedere dove vai, riducendo la tua visione del 90% e costringendoti a fermarti sulla strada, dove sarai vittima di una rapina.”, recita il presunto messaggio di pubblica utilità, fornendo anche una spiegazione bizzarra di quanto accadrebbe. L’invito, inoltre, è di “non usare il tergicristallo e non spedire acqua sul parabrezza”. E’ evidente a questo punto che l’autore non abbia ben chiaro il concetto secondo cui il simile scioglie il simile, visto che a parte proteine, grassi e carboidrati, l’uovo è costituito per oltre la metà da sola acqua.

COSA FARE SE ACCADE DAVVERO – Volendo concedere il beneficio del dubbio a chi si è inventato la bufala del furto auto con l’uovo, il rischio di guidare alla cieca nel giorno di Carnevale c’è, se non avete liquido nella vaschetta lavavetri e se i tergicristallo non detergono bene. Quindi mantenete sempre efficienti i tergicristallo e rifornite la vaschetta lavavetri almeno ogni settimana con liquido specifico (va bene anche una miscela di acqua demineralizzata e detergente casalingo per vetri). Se doveste incrociare un burlone che si diverte in strada a lanciare uova, gavettoni e quant’altro sull’auto, mantenete la calma evitando sterzate o frenate brusche, attivate i tergicristalli e il lavavetro e, solo dopo aver raggiunto una posizione sicura, fermatevi senza scendere dall’auto e avvertite la Polizia, i Carabinieri o i Vigili Urbani.

fonte: sicurauto.it

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Heartbleed + OpenSSL = Cambiare tutte le password ai siti vulnerabili.

heartbleed-285x343Alcuni ricercatori hanno scoperto in versioni recenti di  OpenSSL delle vulnerabilità critiche. OpenSSL è una tecnologia che è usata da milioni di sitiweb per criptare le comunicazioni con gli utenti internet. Tale tecnologia sta alla base per garantire la riservatezza dei nostri dati e di ciò che inviamo attraverso diversi siti internet e persino app.

Il problema diventa serio e non è stato risolto del tutto…

soluzione temporanea ma rapida  :
Heartbleed + OpenSSL = Cambiare tutte le password ai siti vulnerabili.

Sono passati circa 10 giorni dal primo allarme e il problema non sembra esser risolto, è un vero problema, infatti sono stati diffusi semplici exploits che consentono a chiunque di  poter rubare username e password dai siti vulnerabili. E’ posssibile rubare anche le chiavi usate dai siti per criptare  e decriptare dati sensibili.

Il bug Heartbleed consente a chiunque su Internet per leggere la memoria dei sistemi protetti dalle versioni vulnerabili del software OpenSSL.Questo compromette le chiavi segrete utilizzate per identificare i fornitori di servizi e per crittografare il traffico, i nomi e le password degli utenti e il contenuto effettivo. Ciò consente agli aggressori di intercettare le comunicazioni, e rubare i dati direttamente dai servizi attivi con gli utenti e di impersonare servizi e utenti.

Un advisory emesso da CERT della Carnegie Mellon University rileva che la vulnerabilità è presente in  siti con versioni di OpenSSL dalla 1.0.1 fino a lla 1.0.1f. Secondo Netcraft, società che controlla la tecnologia utilizzata da vari siti web, più di mezzo milione di siti sono attualmente vulnerabili. Persiono Yahoo.com, e ironia della sorte il sito di openssl.org. Ma l’elenco dei siti web vulnerabili è molto vasto sono infetti  i primi 1.000 siti più popolari in base alla società di web ranking Alexa.

Siete curiosi volete sapere se un sito è vulnerabile ?

inserite l’indirizzo dels sito web qui https://filippo.io/Heartbleed/

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Fondi europei, la Sicilia spende poco e truffa molto

soldiLa Sicilia non spende i soldi dell’Europa e quando li spende, in misura preoccupante, “truffa”. Come rimettere in carreggiata la Regione? La risposta è pressocché unanime da parte di economisti ed esperti: un uso intelligente dei fondi europei. Proposito che tutti i governi siciliani annunciano e non riescono a mettere in atto.

Prima ancora che il buon uso dei fondi europei, infatti, è il loro uso il problema. Non si è riusciti a spendere nemmeno la metà di ciò che è stato assegnato ed è un peccato che viene addebitato alla Sicilia dai governi nazionali, e non solo. Con quale faccia, dicono, chiedete soldi se non riuscite a spendere quelli che vi vengono assegnati?

La colpa è delle burocrazie? Una frottola, non solo delle burocrazie, che pure hanno le loro responsabilità. Parte dei fondi vengono utilizzati grazie al conferimento di quote di partecipazione nazionale e regionale. Se la Regione e il governo di Roma non ci mettono la loro parte, non arriva niente in Sicilia.

Quando si supera questo ostacolo, si è solo alla metà dell’opera: le risorse non vengono infatti investiti per la crescita e lo sviluppo, ma – com’è capitato più volte – per pagare gli stipendi ed i debiti. La Sicilia è sempre con l’acqua alla gola: quel che arriva in cassa è molto meno di quel che serve e ciò che serve è molto di più di quanto potrebbe permettersi a causa di un parco di “partecipate” costose e di un esercito di dipendenti.

E non è tutto. Se le risorse riescono trovare un varco finiscono nelle tasche di malandrini e furbastri in misura scandalosamente ampia: la Sicilia, infatti, detiene il primato delle truffe all’Unione europea, con 180 milioni di euro in un solo anno. Danno emergente e lucro cessante, dunque. Così a Bruxelles l’Isola s’è fatta una brutta fama e le conseguenze sono deleterie. Basti ricordare lo scandalo del Ciapi di Palermo (campagne promozionali inutili costate un occhio della testa e spartizione di soldi a editori e concessionari della pubblicità siciliani “costretti” a subire provvigioni molto alte).

Bisognerà, dunque agire sia sui tempi quanto sul controllo di legalità delle procedure per imporre una svolta. La Procura di Palermo è impegnata strenuamente: sono numerose le inchieste in corso per reati della pubblica amministrazione,  ma si tratta di repressione: interventi successivi al compimento dei reati, segnalati in qualche caso dal governo regionale. La “pulizia” va fatta a monte.

E’ una battaglia decisiva: I fondi europei sono l’unica ancora di salvezza a causa della crisi economica. Gli investimenti privati sono ridotti al lumicino, i risparmi delle famiglie siciliane sono affidate alle banche e la stretta creditizia soffoca le aziende.

Il sistema bancario siciliano, infine, è gestito prevalentemente da istituti di credito nazionali o internazionali: su 66 istituti bancari, solo 34 hanno sede in Sicilia e 27 di essi banche di credito cooperativo. Gli sportelli “friendly” non esistono o hanno il respiro corto. I depositi vengono utilizzati, in qualche misura, al Nord dove il numero delle imprese sopravvissute alla crisi e affidabili è maggiore che nell’Isola. Mettere in circolo liquidità è la priorità per fare ripartire crescita e sviluppo.

fonte: http://www.siciliainformazioni.com/85645/fondi-europei-la-sicilia-spende-poco-e-truffa-molto

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Bufala- hoax – Donazione della Signora Rose Edwinsam

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La foto che viene inviata è di una cantante e Lei non è correlata alla vicenda.

Si Tratta di una bufala e di un tentativo di truffa!!

Più caro nel Signore,
Saluti Calvario a voi nel nome del Signore nostro Gesù Cristo. Sono la signora  Rose Edwinsam dal Kuwait. Ero sposata con Mr.Steven Edwinsam, che ha lavorato con l’ambasciata del Kuwait in Costa d’Avorio per nove anni prima di morire l’anno scorso. Ci siamo sposati da undici anni senza un bambino. Mio marito è morto dopo una breve malattia che è durata solo quattro giorni. Prima della sua morte, siamo nati di nuovo i cristiani.

Mia cara, lo so che sei sorpresa nel ricevere questa lettera, ma come un figlio del Dio vivente, si dovrebbe sapere che le nostre strade non sono le sue vie. La Bibbia mi dice che lavora in molti modi e tutto funziona al bene di coloro che hanno creduto in Gesù Cristo. Neonato, è anche il leader dello Spirito Santo di Dio che ho scelto voi in obbedienza e l’amore per soddisfare il desiderio del mio defunto marito, che ho sostenuto per la gloria di Dio. Vogli o cap ire che questa benevolenza è in adempimento del desiderio e la decisione del mio defunto marito che io sono convinto di attualizzare.
Dopo la morte del mio amato marito, ho deciso di non risposarsi o avere un figlio fuori dalla mia casa dei coniugi, che la Bibbia è contro. Quando mio marito era vivo ha depositato la somma di dollari 2.6 milioni dollari (due milioni seicentomila dollari) in una banca qui a Abidjan, Costa d’Avorio. Attualmente, questo denaro è ancora in banca.

Recentemente, il mio medico mi ha detto che non sarebbe durato per il periodo di nove mesi a causa del mio problema cancro. Quello che mi disturba di più è la mia malattia ictus. Aver conosciuto la mia condizione, ho deciso di donare questo fondo ad una organizzazione di carità, la chiesa, organizzazione cristiana, o di un vero credente, che utilizzerà questi soldi la strada che sto per istruire qui.

Voglio che questo fo n do da utilizzare per gli orfanotrofi, scuole, chiese, le vedove, e il privilegio di persone in meno di moltiplicazione della parola di Dio e per assicurarsi che la casa di Dio è mantenuta. La Bibbia ci ha fatto capire che “Benedetto è la mano che dà”. Ho preso questa decisione perché non ha nessun figlio che erediteranno questo denaro e mio marito, i parenti sono increduli e non voglio che gli sforzi di mio marito per essere utilizzati da non credenti.

Non voglio una situazione in cui questi soldi saranno utilizzati in modo empi. È per questo che mi prendere questa decisione. Io non ho paura della morte, quindi so dove sto andando. So che sto per essere nel seno del Signore. Esodo 14 VS 14 dice che “Il Signore combatterà il mio caso e mi tiene la mia pace”. Non ho bisogno di alcuna comunicazione telefonica in questo senso a causa della mia condizione di salute e la presenza di parenti di mio marito è sempre intorno a me cercando di ri v endicare questo denaro da me c he mio marito partì per me. Io non li voglio sapere di questo sviluppo. Con Dio tutto è possibile.

Io voglio che tu a gestire da soli perché la mia salute non può permettere che a me come mi sono stati immessi in dialisi visita medica periodica. Anche io sto scrivendo questa lettera con l’assistenza di una sorella che utilizza per aiutare me. Io voglio che tu mandami il tuo nome, cognome e indirizzo in modo che posso giurare di una dichiarazione giurata, sotto giuramento, che ufficialmente e legalmente riconosciuti voi come lo parente più prossimo a questo fondo che, anche se io sono morto il vostro reclamo per il fondo nel la banca non sarà in dubbio. Sarò inviando la dichiarazione giurata del giuramento e il certificato di deposito di questo fondo subito dopo la deposizione è pronto.

Non appena riceveremo la sua risposta ti darò il contatto con la banca in Abidjan Costa d’Avorio, dov e questo denaro è stato depositato dal mio amato marito. Farò anche questione è la dichiarazione giurata del giuramento che giuridicamente e approvare ufficialmente che il parente più prossimo e nuovi beneficiari al fondo insieme con il certificato di deposito di questo fondo, che il mio defunto marito utilizzato per pagare i soldi in banca. Voglio che tu sempre pregare per me perché il Signore è il mio pastore.

La mia felicità è che ho vissuto una vita degna di un cristiano. Chiunque che vuole servire il Signore deve servirlo in spirito e verità.
Si prega di essere sempre preghiera per tutta la vita.
Qualsiasi ritardo nella sua risposta mi darà spazio ad approvvigionarsi di un’altra persona con il medesimo scopo.

Sperando di ricevere la vostra risposta urgente.

1) Nome del beneficiario: ..

(2) Indirizzo:………………

(3) Impiego: … … ……… ….

(4) Nazionalità: …. … … ….

(5) La tua età / sesso: … ……

(6) Il tuo stato civile: … …..

(7) Il tuo numero di telefono diretto:………

Restano benedetta nel Signore.
Suo in Cristo
Signora Rose Edwinsam,

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La bufala del suicidio di Michele Misseri

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SI TRATTA DI UNA BUFALA, MICHELE MISSERI E’ VIVO… Una versione diversa, falsa comunque, afferma che in un momento di sconforto, Michele si è ucciso a colpi di cacciavite nel petto, lo stesso usato per il trattore !!!

La notizia (falsa) ha fatto il giro del web facendo più di una vittima illustre. Giornali on-line come oggi.it hanno titolato in prima pagina il suicidio di Michele Misseri, il contadino di Avetrana protagonista della grottesca odissea giudiziaria sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa in circostanze ancora da chiarire nel 2010. La più classica delle bufale. Ecco il lancio incriminato: “E’ stato trovato morto oggi nelle campagne del Salento in contrada Macchie alle ore 16,30 circa. L’anziano si è tolto la vita impiccandosi ad un albero di pino, nei pressi della masseria Montefiore non lontano dalla ferrovia. Sul posto sono intervenute tempestivamente le forze dell’ordine. Il medico legale ha subito constatato il decesso. L’anziano, più volte aveva minacciato il suicidio a causa dell’enorme depressione scaturita dalle vicende di cui è stato protagonista negli ultimi tempi. La scoperta è stata fatta da una coppia di fidanzati della zona che si era appartata nelle vicinanze. La sua auto presenta vistose ammaccature sulla fiancata destra e sul paraurti posteriore. Il RIS dei carabinieri della locale stazione sta indagando su possibili cause diverse dal suicidio, in quanto il cadavere presenta inoltre alcune ferite sul volto”. Così una pattuglia dei carabinieri si è recata nella casa di via Delezza dove ha trovato l’uomo vivo e vegeto. Non esiste, tra l’altro, nessuna contrada Macchie né, tantomeno, la masseria Montefiore e una ferrovia nei pressi della cittadina ionica. La notizia (falsa) ha fatto il giro del web facendo più di una vittima illustre. Giornali on-line come oggi.it hanno titolato in prima pagina il suicidio di Michele Misseri, il contadino di Avetrana protagonista della grottesca odissea giudiziaria sull’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa in circostanze ancora da chiarire nel 2010. La più classica delle bufale.

fonte: Segnalazione

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La carne di cane arriva in italia ma è l’ennesima Bufala !

SI TRATTA DI UNA BUFALA!!!

carne-di-caneNel 2014 entrerà in vigore la certificazione Europea di commestibilità richiesta dalla società “Xinshipu Ltd”, che consentirà l’importazione di carni congelate di cane per la commercializzazione legale nei Supermarket gastronomici etnici. È questa la notizia che sta circolando sul web negli ultimi giorni, peccato che non ci sia assolutamente niente di vero. Il governo cinese ha fortemente incoraggiato questa decisione, dal momento che da anni in Asia vengono importati regolarmente alcuni tipi di carne, quali il coniglio e il cavallo, da sempre considerati sacri.

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La bufala del calamaro gigante che ha fatto “impazzire” il web

– Secondo TGCOM24 in merito alla “bufala del calamaro gigante” ci sarebbero stati milioni di clic…
– Secondo l’utente medio “è una boiata così evidente che neanche un mollusco avrebbe abboccato a a tale stupidaggine”

C_4_articolo_2020109_upiImagepp1) si tratta di un fotomontaggio fatto da una persona che è alle prime armi e con un livello di fotoritocco basilare.
2) per dare risalto e valenza all’articolo vengono citati siti antibufala “italiondi” e  “sconosciuti ai più”
3) Questa non è una bufala è soltanto una boiata persino un cefalopode avrebbe capito che è una notizia priva di fondamento reale e scientifico. Si potrebbe definire un offesa all’intelligenza umana. Chi può credere o potrebbe credere a questa foto ?

 

 

Segue un estratto della boiata pubblicata da tgcom24.

Milioni di clic hanno condiviso la notizia, falsa, pubblicata dal sito Lightly Braised Turnip secondo cui è stata “tutta colpa di Fukushima”

E’ da giorni che sui social network sta impazzando la notizia, falsa, del calamaro gigante trovato lungo la spiaggia di Santa Monica, California. La prima grande bufala del 2014, diventata virale, è stata pubblicata da Lightly Braised Turnip, sito ormai noto per la “credibilità” delle sue notizie mai, tra l’altro, rettificate. L’articolo, corredato con tanto di foto, è stato condiviso da milioni di utenti sia su Facebook sia su Twitter facendo il giro del mondo.

fonte articolo >> boiata

 

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La Burla del ritorno alla Lira (bufala colossale)

-PAXP-deijE 1000_montessoriLa bufala corre su facebook e basta poco, un niente per spegnere del tutto la nostra capacità di difesa… si tratta di una bufala colossale, si una finta notizia presa da un sito satirico ma molti “boccaloni” poco scolarizzati continuano a condividere pensando che il ritono alla lira possa essere la panacea di tutti i mali e dato che la mamma degli ignoranti è sempre in cinta non meravigliatevi se certi “PARTITI POLITICI” portano TALVOLTA  in auge questa bizzarra idea e teoria vogapopolo.

Segue la burla spaziale prelevata da un sito satirico e scambiata per vera  !!!

La Quinta Commissione delle “Finanze e Tesoro” ha votato a favore del ritorno alla Lira. Nei prossimi giorni, la Commissione, indicherà le modalità tecniche e operative per il rientro alla sovranità monetaria. La sua attuazione dovrà avvenire entro e non oltre il 15 Ottobre 2014
La drastica decisione è stata presa oggi per evitare il referendum proposto dai 5 Stelle che si sarebbe dovuto tenere quest’estate e che avrebbe avuto, secondo i sondaggi dell’IPSOS, il parere favorevole di circa l’88% degli italiani.

Hanno votato a favore: M5S, Forza Italia, Lega Nord, NcD
Si sono astenuti PD e Lista Civica.

Beppe Grillo ha commentato: “ Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003

 

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Stonex Os, il cellulare made in Brianza sfida ai colossi Apple e Samsung

Si tratta di una notizia Vera !

www.ilgiorno.it 2014-1-3 8 18 24

Lissone (Monza),
3 gennaio 2013 – Un cervellone made in Brianza per i cellulari. Il cui quoziente intellettivo possa superare quello dei due sistemi operativi «genio» universalmente riconosciuti e utilizzati oggi, cioè Android e Ios. Lo sta elaborando Davide Erba, imprenditore monzese ed ex presidente della Fiamma Monza, attraverso 25 programmatori della sua Stonex che ci stanno lavorando giorno e notte.
«Siamo il primo e unico team europeo impegnato in questa impresa – racconta Erba, al primo piano dell’azienda di via Cimabue a Lissone, nella stanza riunioni che guarda un po’ ha deciso di battezzare Sala Leonardo Da Vinci – e siamo a buon punto». Un sistema rivoluzionario, quello che sta per essere plasmato qui, con il quale l’azienda – che da circa un anno si è lanciata nella sfida a Apple e Samsung – conta di «fare il botto» sul mercato.

Ma cosa avrà di così speciale da lasciare a bocca aperta i consumatori? Il suo metamorfismo in base alla location: «In sostanza il sistema, attraverso il Gps e altri dispositivi sarà in grado di riconoscere il luogo e l’ambiente in cui si trova – spiega l’imprenditore, che ha deciso di investirci un milione e mezzo di euro – e, in automatico, mettere a disposizione le applicazioni più utili per l’utente». Sei in auto? Senza nemmeno doverlo sfiorare, il telefonino metterà in prima linea navigatore satellitare, meteo e altre app utili per chi è in viaggio. Sei a lavoro? Sullo schermo compariranno tutti gli strumenti e le applicazioni da ufficio. Sei a casa? Ecco spuntare i giochi, magari funzionalità per lo svago o faccende domestiche.

«Siamo partiti dal codice open source di Android per stravolgerlo e adesso siamo vicini a un sistema ultra-intelligente – dice Erba -, anche se è un’impresa ciclopica e mancano ancora alcuni mesi per chiuderla». Un’impresa con cui Erba è pronto ancora a stupire. Del resto, ci è ormai abituato, visto che la sua azienda, nata pochi anni fa, e già arrivata a un fatturato di circa 40 milioni, sviluppando e producendo strumenti per la misurazione del territorio (stazioni Gps, laser scanner). Strumenti che escono dal laboratorio lissonese per raggiungere ogni angolo del mondo. Un po’ come, si augura, possano fare presto i suoi smartphone dotati del nuovo sistema operativo, che si chiamerà Stonex Os.

Fonte: il giorno

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