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in Turchia mobilitazione Don’t touch my Internet, digital revolution
Oggi 15 maggio i cittadini che hanno a cuore la libertà di informazione e la libertà di comunicarein modo libero, scenderanno in piazza.
Il Primo Ministro conservatore Tayyip Erdogan, leader del partito islamico-moderato Akp ha dichiarato :
In Turkia c’è bisogno come nel resto del mondo di esprimersi in modo libero e democratico. Anche quando qualcuno tenterà di imbavagliare la libera espressione del pensiero, non potranno mai nascondere i fatti. Ci saranno sempre eserciti cybernetici provenienti da tutte le nazioni del mondo, si alzeranno al grido delle varie community hacker turche che sono particolarmente vive e molto molto preparata, una scuola che si coltiva da anni per aggirare tutte le limitazioni e i bavagli che esistono. Ad ogni modo coloro che credono nelle libertà di stampa e di informazione diffonderanno in ogni modo possibile, anche con con l’aiuto delle cyber community internazionali le notizie e i fatti che ledono i diritti umani. Non potete fermare la digital revolution, la libertà di espressione è un diritto fondamentale.
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Meno truffe via email, oggi il virus viaggia sui social network
I virus informatici viaggiano sempre meno via email e sempre più spesso si trasmettono attraverso i social network. Lo raccontano gli addetti ai lavori, e lo conferma anche Microsoft autore di un rapporto semestrale sulla sicurezza la cui ultima edizione, riguardante il periodo luglio-dicembre 2010, è stata pubblicata ieri. Il report, basato sull’analisi di 600 milioni di sistemi di 117 paesi del mondo, segnala un aumento di oltre il 1200 % di attacchi di phishing sui siti di social networking, diventati terreno fertile per ogni forma di criminalità informatica.
L’ultimo caso noto riguarda il propagarsi, su Facebook e altri siti, di link che avrebbero dovuto condurre a materiale inedito sulla morte di Bin Laden; in realtà, cliccandoci sopra, l’ingenuo utente veniva portato a una pagina costruita in modo tale da installare silenziosamente un virus sul suo pc o da carpire in maniera fraudolenta i suoi dati di accesso al sito.
Ma, se l’allarme su questo espediente si è diffuso con sufficiente rapidità, esistono numerosi casi di phishing di cui si parla poco. “È molto semplice – spiega Matteo Flora di The Fool, società che si occupa della moderazione delle property su Facebook e altri “social” di vari marchi – per un malintenzionato mettere un link infetto sulla pagina di un grande brand; e se il reparto marketing dell’azienda non si è attrezzato per un monitoraggio costante tale collegamento può restare online anche per alcune ore, con gli effetti che si possono immaginare se la pagina in questione ha magari più di un milione di fan”.
Una volta che un criminale si è impadronito dei dati di accesso di un utente, può sfruttarli può sfruttarli per ogni genere di truffe, le più comuni delle quali sono i tentativi di estorsione nei confronti degli “amici”. “Scrivono un messaggio ai contatti – prosegue Flora – dicendo ad esempio di trovarsi all’estero, di aver subito una rapina e di aver bisogno urgente di soldi e spesso questo tipo di raggiro, provenendo da qualcuno che si crede di conoscere, funziona”.
Una delle caratteristiche che differenzia il phishing da altre cyber truffe, è che può restarne vittima più volte anche lo stesso soggetto. “Se anche l’utente risulta essere stato coinvolto in precedenza in una frode non è detto che sviluppi una capacità critica tale da potersi difendere in seguito, se la tipologia di attacco muta – sottolinea l’esperto di sicurezza Massimiliano Forner – la volta successiva, al posto di abboccare alla “classica” email di phishing, potrebbe essere esposto catturato ad esempio da un falso portale di login, una situazione molto diffusa tra i partecipanti a giochi di ruolo multiplayer, o fra i fruitori di servizi quali quello fornito da Microsoft per l’X-Box”.
Il Sirv10 (Security Intelligence Report Volume 10) di Microsoft mette l’accento anche sul diffondersi dello “scareware”, finti antivirus da scaricare online che nascondono essi stessi delle minacce informatiche. “Ancora nel 2010 – racconta Forner – Symantec ha rilasciato un rapporto ove dichiarava come questo genere di “software di sicurezza” producano un fatturato molto maggiore rispetto alle controparti autentiche e realmente affidabili. Questo perché l’utente medio non si ferma a riflettere, ma procede come un treno in corsa. L’importante è che lui creda di essere al sicuro, di aver risolto un problema e poi, ciò che è stato è stato”.
Infine, il Security Intelligence Report mostra un aumento della presenza di adware, programmi che contengono annunci pubblicitari basati sulle abitudini di navigazione dell’utente. Nel 2010 a livello mondiale sono aumentati del 70%; e anche in Italia rappresentano la principale categoria di malware rilevato.
fonte: la stampa
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Su Facebook milioni di utenti sotto i 10 anni
I genitori non sono a conoscenza dell’attivita’ dei figli o sottovalutano i pericoli
L’esercito degli utenti di Facebook conta milioni di bambini sotto i 10 anni, che nonostante i controlli teorici da parte dell’azienda riescono a eludere il limite di 13 anni imposto dal social network.
Lo afferma uno studio della rivista statunitense Consumer Report, secondo cui oltre a quello aziendale anche il controllo da parte dei genitori e’ insufficiente. La ricerca e’ stata fatta sugli utenti statunitensi del social network, e ha mostrato che sono in totale 7,5 milioni gli under 13 che hanno un loro profilo.
La gran parte di questi utenti illegali, piu’ di 5 milioni, ha addirittura meno di dieci anni: ”Il dato piu’ preoccupante della ricerca – spiega Jeff Fox, uno degli autori – e’ che la maggior parte dei genitori non e’ a conoscenza dell’attivita’ dei figli, o sottovaluta i pericoli che potrebbero venire dall’uso del social network”.
Secondo gli autori dello studio bambini cosi’ piccoli sono esposti a una serie di rischi, che vanno dall’infezione dei pc con virus al furto di identita’, fino a bullismo e molestie sessuali.
”Alcune semplici regole possono aiutare i genitori a proteggere i figli – spiega il rapporto – innanzitutto dovrebbero far chiudere i loro profili utilizzando il modulo che denuncia l’utilizzo da parte di utenti troppo piccoli. Nel caso di ragazzi tra i 13 e i 17 anni, che possono avere un profilo, dovrebbero utilizzare tutte le impostazioni sulla privacy e limitare l’accesso solo agli amici. Da evitare infine, tutte le applicazioni che rivelano l’esatta ubicazione geografica degli utenti”.
fonte ansa
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la leggenda dell’esame di diritto privato e della troia fumante
Una ragazza mezza nuda si presenta all’esame di privato senza aver nemmeno aperto il libro contando solo sul suo vedo e non vedo.
Dopo una decina di domande e tutte senza esito positivo il Professore offre una sigaretta alla ragazza dicendole che forse così si potrà sentire più a suo agio.
Decide così di farle un’ultima domanda:
“Sa dirmi come finisce l’ultimo canto dell Illiade?”
La ragazza sorpresa della domanda risponde ovviamente di no.
A quel punto il Professore risponde:
“Finisce così: “Addio Troia fumante”, e la invita ad andarsene.
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Parma, Via Bixio, rapina inventata la commessa aveva perso l’incasso
Nessun colpo alla panetteria Giacomazzi. I carabinieri hanno scoperto che il rapinatore armato di siringa è stato frutto della fantasia della dipendente, che ora rischia di essere denunciata per simulazione di reato. Il rapinatore avrebbe colpito alla sei del mattino dello scorso giovedì. Armato di una siringa avrebbe fatto irruzione nella panetteria Giacomazzi di via Bixio, per sottrarre l’incasso del giorno prima, minacciando una commessa del negozio, a cui sarebbero stati rubati anche gli orecchini. Ma la rapina non c’è mai stata. La commessa si è inventata tutto. Questa la ricostruzione dei fatti dei carabinieri, dopo aver vagliato la testimonianza della dipendente.
UNA BUFALA – La donna ha inventato la storia per coprire il fatto di aver gettato per sbaglio tra i rifiuti l’incasso di mercoledì 4, circa 500 euro custoditi all’interno di una busta. Si è accorta dell’errore solo la mattina seguente. Ha provato a guardare nella spazzatura, ma ormai era troppo tardi. I rifiuti erano già stati portati via. Così ha partorito l’immaginario rapinatore armato di siringa, per poi confessare tutto agli uomini dell’arma. La commessa ora potrebbe essere denunciata per simulazione di reato.
fonte la repubblica di parma
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La bufala Cinese del ragazzo che sopravvive sebbene colpito da due fulmini
Difficile stabilire la veridicità di un filmato che circola in Rete in queste ore: si tratta di un uomo che, in Cina, viene colpito da ben due fulmini e sopravvive.
Le immagini sono state realizzate da una telecamera di sorveglianza: nel video, si vede chiaramente che molte persone prima di lui corrono per mettersi al riparo dalla pioggia battente. Anche chi ha l’ombrello affretta il passo perché il temporale deve essere veramente impetuoso. L’ultimo ragazzo che passa però non scampa alla furia della natura che si scaglia contro di lui con ben due fulmini. Il primo, grande e violento, lo tramortisce scaraventandolo a terra. Si può osservare un alone nero sotto il corpo del giovane svenuto in terra, quella è la macchia da bruciatura provocata dall’impatto del fulmine con il suolo.
Non si riesce neanche ad immaginare cosa possa essere successo nel corpo del ragazzo al momento della scarica elettrica che varia tra i 10 e i 200 kiloampere con una temperatura elettronica di 50 mila gradi Kelvin.
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Terremoto 11 maggio a Roma, soltanto una bufala
il terremoto a Roma 11.05.2011 si tratta di una leggenda metropolitana è una storia inventata…
Qualcuno vantando il possesso di di alcuni documenti, rivelatisi poi inesistenti, attribuiti allo studioso Raffaele Bendandi che è scomparso più di 30 anni fa. Bendandi ipotizzò una correlazione tra i terremoti e alcuni movimenti astrali, come ad esempio l’influsso della luna sulle maree. Il satellite del nostro pianeta, avrebbe degli effetti non solo sull’acqua, ma anche sulla crosta terrestre. Lo studioso aveva stilato una lunga lista di predizioni, alcune veritiere altre invece errate. Nei carteggi arrivati ai giorni nostri, non vi è alcuna traccia di una predizione per l’11 maggio 2011, segno di come la gente è in grado di mettere in giro false informazioni avvalorandole nominando studiosi, scienziati e quant’altro. Si tratta di una bufala per creare panico, tutte le bufale e le leggende metropolitane prediligono gli eventi atmosferici, in particolare i tornado.
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