Piazza Armerina. Truffa offerta di posti lavoro, oltre trecentomila euro riscossi

Piazza Armerina. Proseguono a ritmo serrato le indagini da parte dei carabinieri dell’aliquota Pg che si trovano ad operare presso la Procura della Repubblica per individuare tutti coloro che, fingendo di essere selezionatori di una grossa industria, operante nel nisseno, offrivano posti di lavoro, dietro compensi che andavano dai 10 ai 20 mila euro. I carabinieri hanno contattato la maggior parte di queste persone che sono state ingannate e da esse hanno saputo che il pagamento avveniva soprattutto con denaro contanti e solo in qualche caso le somme richieste venivano pagate in assegno per cui si sta cercando di seguire la traccia che hanno percorso questi assegni, da chi sono firmati e chi è andato a scambiarli o a depositarli in qualche conto corrente. Una procedura che dovrebbe consentire in linea di massima di identificare gli autori di questa truffa, che hanno interessato persone alla ricerca di un posto per lo più abitanti a Piazza Armerina, ma anche a Niscemi in provincia di Caltanissetta, a San Michele di Ganzeri , Mirabella Imbaccari e Caltagirone. Già qualcuno di questi presunti truffatori è stato raggiunto dalla convocazione dei carabinieri di PG del tribunale ennese per ascoltarli in quanto persona informata dei fatti e conoscere quale ruolo di questi hanno avuto in questa mega truffa, che è durata circa dieci mesi, che ha coinvolto centinaia di persone, perché in questo momento la ricerca di un posto di lavoro è veramente un’impresa e qualcuno si è messo sulle spalle debiti di una certa consistenza per pagare la “provvigione” nella speranza, una volta entrato a far parte dell’azienda, di restituire la somma chiesta in prestito. Qualche avvocato, chiamato in causa dal proprio cliente, si sta muovendo con circospezione per vedere quali sono concretamente i capi di accusa che gli investigatori hanno elaborato nei confronti del suo cliente, capo d’accusa che potrebbe sfociare anche in associazione per delinquere finalizzata alla truffa ed al raggiro nei confronti di queste persone. L’incasso del gruppo operativo, che aveva anche carta intestata e bolli dell’industria nissena, è stato abbastanza consistente, si parla di quasi trecentomila euro incassati in queste operazioni condotte all’interno di un ufficio, realizzato a Piazza Armerina, e bene arredato tanto per dare un’immagine ai clienti di grande rispettabilità , solo che alla fine, coloro i quali avevano partecipato alle selezioni, avevano versato i soldi richiesti, ed avevano presentato i documenti necessari per essere assunti, aspettavano invano ed alla fine sono stati costretti a presentare la denunzia per truffa.

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