Gesù è una copia degli dèi pagani? Una bufala respinta dagli storici

Mi è sembrato opportuno sottoporre alla vostra attenzione questo articolo
pubblicato sul sito dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali 

il titolo dell’articolo è Gesù è una copia degli dèi pagani? Una bufala respinta dagli storici  di Bart D. Ehrman*
*docente di Nuovo Testamento presso l’Università di North Carolina
Titolo originale  Did Jesus Exist?, HarperCollins Publishers 2012, pp. 25-35

 

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Una diffusa teoria sostiene che Gesù sarebbe stato una creazione fondata sulle diffuse mitologie delle divinità soggette a morte e rinascita, note in tutto il mondo pagano. Ecco come, ad esempio, Timothy Freke e Peter Gandy, espongono la loro tesi principale in The Jesus Mysteries: Was the “Original Jesus” a Pagan God?: «La vicenda di Gesù non è la biografia di un messia storico, ma un mito fondato sulle eterne favole pagane. Il cristianesimo non fu una rivoluzione nuova e unica, ma un adattamento ebraico dell’antica religione dei misteri pagani».

Al cuore dei tanti misteri pagani, affermano Freke e Gandy, c’era il mito di un uomo-dio che sarebbe morto e risorto. A questa figura divina furono attribuiti nomi diversi nei misteri pagani: Osiride, Dioniso, Attis, Adone, Bacco e Mitra. Ma, «in buona sostanza, tutti questi uomini-dei rappresentavano il medesimo essere mitico». La ricerca per cui i due autori sostengono questa tesi va ricercata nella mitologia che accomunerebbe tutte quelle figure: Dio ne era il padre; la madre era una vergine mortale; ciascuno di loro nacque il 25 dicembre in una grotta di fronte a tre pastori e uomini sapienti; uno dei miracoli compiuti da tutti fu la trasformazione dell’acqua in vino; tutti fecero il loro ingresso in città a dorso d’asino; tutti furono crocifissi per Pasqua allo scopo di emendare i peccati del mondo; tutti discesero all’inferno e il terzo giorno risuscitarono. Poiché di Gesù si raccontano le stesse vicende, è ovvio che le storie in cui credono i cristiani sono semplici imitazioni delle religioni pagane.

Gli storici del mondo antico -quelli seri- sono scandalizzati da tali asserzioni, o meglio lo sarebbero se si prendono il disturbo di leggere il libro di Freke e Gandy. Gli autori non corredano di prove le loro affermazioni sul modello mitologico dell’uomo-dio. Non citano alcuna fonte pervenutaci dal mondo antico che sia possibile verificare. Non si può dire che abbiano fornito un’interpretazione alternativa delle testimonianze a nostra disposizione. Non le hanno neppure citate. E hanno fatto bene. Quelle testimonianze non esistono.

Quale sarebbe, per esempio, la prova che dimostra la nascita di Osiride il 25 dicembre di fronte a tre pastori? O la sua crocifissione? O il fatto che la sua morte sia servita a espiare i peccati? O che sia tornato in vita sulla terra dopo essere risorto? Il fatto è che nessuna fonte antica afferma niente del genere su Osiride (o sugli altri dei). Questi non sono seri studi storici. Sono libri sensazionalistici la cui finalità è vendere.

Secondo tali autori, il “Cristo” originario fu un uomo-dio al pari di tutti gli altri uomini-dei pagani. Solo in una seconda fase fu ripreso dagli ebrei e trasformato in un messia che venne immaginato come personaggio storico, creando in tal modo il Gesù della storia. L’apostolo Paolo, secondo questa ricostruzione, non sapeva nulla del Gesù storico e, come lui, nessun altro membro della Chiesa primitiva. Il vangelo scritto da Marco fu determinante per dar vita al personaggio storico perché fu Marco a storicizzare il mito per il bene degli ebrei a cui serviva una figura storica che li salvasse, non una divinità. Furono i cristiani delle regioni occidentali dell’Impero, il cui centro delle loro attività era a Roma, a far nascere la Chiesa cattolica romana, che interpretò in senso letterale la figura storicizzata del salvatore e finì con l’occultare le originarie interpretazioni mitologiche degli gnostici.

Questa tesi presenta una gran quantità di problemi. Basti dire che tutto ciò che sappiamo su Gesù -il Gesù storico- non proviene dagli ambienti fortemente influenzati dalle religioni misteriche pagane dell’Egitto della fine del I secolo, ma dagli ebrei vincolati alla loro religione decisamente antipagana della Palestina degli anni Trenta dell’era volgare e dei periodi seguenti. Le interpretazioni di questi autori saranno state credibili oltre un secolo fa, ma oggi nessuno studioso le sostiene.

 

Fonte : UCCR

 

 

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