La pioggia nel deserto: miracolo o bufala?

La pioggia nel deserto è un fenomeno atmosferico quasi impossibile da vedere e da osservare, la natura, per definizione, in quelle zone è arida, con sole cocente e spesso senza possibilità di refrigerio per animali o persone, eppure il miracolo è possibile, nel deserto può piovere.

L’evento è possibile solo grazie all’intervento umano, infatti il Sunday Times ha pubblicato una news in cui spiega come la società svizzera Meteo Systems, coordinata dal Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, avrebbero creato 52 acquazzoni artificiali negli Emirati Arabi Uniti, nella regione orientale di Al Ain, nello stato di Abu Dhabi. Per farlo hanno utilizzando le moderne tecnologie che offrono all’uomo un controllo sul clima, fortemente sponsorizzate dallo sceicco Khalifa bin Zayed al Nayhan.

L’evento si è verificato tra luglio e agosto, ma questa modalità non è da tutta la comunità scientifica approvata. Infatti, la Società Meteorologica Italiana su Repubblica.it spiega: ‘Per il momento ci sembra prematuro avallare tale scoperta come effettivamente efficace e rivoluzionaria e bisognerà quindi attendere che i dati reali e la metodologia dettagliata venga pubblicata su riviste scientifiche internazionali prima di dare credito a queste notizie prive di ogni dettaglio tecnico‘.

A volte queste notizie sono bufale, anche perché in occidente tale sperimentazioni sono state abbandonate negli anni Settanta in quanto: ‘I risultati molto incerti e non in grado di sostenere applicazioni pratiche. Sarà pure dietrologia, ma la cosa strana è che, nell’ultimo decennio, questi sedicenti successi provengono sempre da Paesi come Cina, Thailandia, Russia e ora Abu Dhabi. Mai dall’America, dove c’è la miglior ricerca scientifica sull’atmosfera e dove pure ci sarebbe da risolvere la piaga della siccità. Chissà come mai in questi Paesi i dati non sono mai trasparenti e verificabili, ma c’è sempre solo il roboante comunicato noi ce l’abbiamo fatta, cui, in genere, fa seguito un lungo silenzio‘.

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