L’elfo e la Pastorella

Adalgisa ci segnala questa storiella Islandese

Un contadino e sua moglie avevano due figlie; la prima, Margherita, ogni estate saliva in montagna per lavorare come pastorella all’alpeggio. Una sera, mentre stava mungendo le mucche, entrò un piccolo elfo e le chiese un po’ di latte. Margherita lo cacciò dopo averlo schiaffeggiato. Il bambino fuggì e raccontò a sua madre cosa gli era successo. L’elfa si incollerì e maledisse la giovane: “Fallirai in tutto ciò che farai!”.
Ben presto tutti notarono come Margherita fosse diventata inetta, tanto che i suoi genitori le ordinarono di lasciare l’alpeggio e mandarono al suo posto la seconda figlia, Elena. Anche lei ricevette la visita dell’elfo. Elena gli diede volentieri il latte e gli permise di berne un po’, invitandolo a tornare ogni volta che l’avesse desiderato. La madre dell’elfo benedisse Elena: “Porterai a termine con successo tutto ciò che intraprenderai!”
Passarono diversi anni. Elena aspettava un bambino. Il giorno in cui nacque il bambino successe un fatto strano: la ragazza che aiutava Elena, entrando nella camera da letto della padrona, trovò due elfi, un uomo e una donna anziana. La vecchia madre elfa fasciò il neonato e lo porse all’uomo, poi, salutata Elena, se ne andarono con il bambino. Per diverso tempo, ogni giorno l’elfo venne ad occuparsi con amore di Elena.
I genitori della ragazza, saputo del bambino, non volevano accettare un elfo come genero. Così, costrinsero Elena a sposare un giovane contadino. Prima del matrimonio, la madre di lei sognò che un elfo, travestito da viaggiatore, avrebbe rapito la figlia. Disse allora al fidanzato di Elena: “Promettimi di non ospitare mai sconosciuti senza parlarmene prima, altrimenti perderai tua moglie!”
Il giovane promise. Tutto prosperava nelle mani di Elena e grazie a lei suo marito viveva nell’agiatezza. Elena però diventava sempre più malinconica e introversa. Passarono alcuni anni. Un giorno d’autunno, un uomo con un bambino si presentò a casa del contadino chiedendo ospitalità. Ma il contadino gli rispose che doveva prima chiedere il permesso a sua suocera.
“Che femminuccia! – disse lo straniero ridendo – E’ assurdo che non abbiate il coraggio di accogliere un ospite senza il permesso di vostra suocera!”
Il contadino si sentì molto umiliato e alloggiò i viaggiatori nella stalla. Poi corse dalla suocera. Lei disse tristemente: “Perché non hai mantenuto la promessa? Adesso tua moglie ti lascerà di certo!”
Il contadino si pentì, ma non osò ritrattare la parola data e lasciò che gli stranieri rimanessero nella stalla. Trascorse un breve periodo molto sereno ed Elena non sapeva degli ospiti nella stalla. Una domenica, mentre la coppia si recava in chiesa, il marito cadde e si ruppe un braccio. Elena corse nella stalla per prendere dei legni e steccare l’arto fratturato e scoprì i due stranieri. Il marito attese a lungo il suo ritorno; infine si trascinò sino al granaio. Sentì la voce di Elena che diceva: “E’ la bevanda più dolce che io abbia mai bevuto!”
Un attimo di silenzio.. e il contadino spalancò la porta: grazie alla pozione, sua moglie era diventata un elfo. Un raggio di luce penetrò dalla finestra: Elena si volse verso lo straniero e il bambino, loro figlio, elfi non più sotto mentite spoglie, e tutti e tre, leggeri come libellule, volarono via.

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